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settembre 2001 |
Servizio di Volontariato
Il volontariato sanitario è considerato una notevole risorsa. Il terzo settore, genericamente denominato “non profit”, segna ormai nella società italiana una presenza articolata e di illimitata solidità. Tantissime le associazioni che si muovono a favore degli soggetti con disagio, attivando una popolazione attiva e partecipe. In particolare, il volontariato oncologico è parte integrante di tantissime organizzazioni che operano senza scopi di lucro e autenticamente solidaristico.
Le organizzazioni non profit, grazie a numero notevole di attività, producono servizi di utilità sociale in grado di ridistribuire risorse a vantaggio dei singoli individui e si caratterizzano per una presenza capillare negli ospedali, domiciliari e territoriali.
Notevole è l’interesse nei confronti del volontariato oncologico,giovani e anziani, generazioni diverse che si incontrano e promuovono legami sociali, che si uniscono in una cultura di solidarietà, di condivisione e di supporto delle categorie più deboli
Tra le possibili motivazioni a spiegazione del crescente interesse da parte dei cittadini nei confronti del volontariato oncologico, è possibile rintracciare la sempre più frequente cronicizzazione della malattia oncologica, che vede spesso il perdurare del disagio e del malessere in un tempo esteso ed estensibile. Il paziente e la famiglia sono costretti a forti riorganizzazioni della vita quotidiana, con l’esigenza di inglobare nell’idea di normalità la presenza della malattia. L’azione del volontario, diventa fondamentale.
E la possibilità per pazienti e familiari di poter condividere un percorso complicato e doloroso è fonte di rassicurazione e benessere. In ambito oncologico, il volontario si struttura quindi principalmente come tessitura di relazioni sociali. Relazioni sociali che diventano legami e ci obbligano ad avviare una riflessione attenta in merito all’assistenza e ai servizi rivolta ai cittadini.
Una malattia tumorale nell’ambito di una famiglia produce sempre effetti traumatici, specialmente quando si ammalano bambini. Oltre al bambino colpito, l’ intera famiglia va incontro a un processo di crisi in cui domina la sofferenza e la paura. Di qui nasce l’esigenza di garantire un aiuto fondamentale anche alle famiglie di piccoli colpiti da tumore. A questi bisogni provvedono in parte gli stessi operatori che si occupano del malato; un ruolo importantissimo è svolto dalle associazioni composte da familiari che hanno o hanno avuto un bambino colpito da tumore. Tuttavia i bisogni di questi familiari sono ancora lontano da essere coperti in modo esauriente, soprattutto sul lungo periodo, quando, cessata l’emergenza più acuta, permane l’ansia alimentata dall’incertezza e, ancora troppo spesso, la difficoltà di elaborare la perdita eventualmente subita. Sulla base di queste esperienze le Associazioni di genitori possono contribuire in modo significativo a superare problemi e a ristabilire fondamentali equilibri esistenziali e relazionali.
Per essere volontario AcLTI è necessario seguire un percorso di formazione e di appuntamenti periodici alfine di acquisire e condividere un patrimonio di conoscenze e strumenti per contribuire consapevolmente ai progetti associativi.
Al termine dell’iter ogni volontario è indirizzato ad un settore di servizio prevalente: promozione ed assistenza.
· PROMOZIONE ( partecipazione ad iniziative ed eventi servizi di segreteria)
· ASSISTENZA ((frequentazione Reparto, Day Hospital e Casa di Accoglienza)
Per diventare Volontario AcLTI scrivi a info@aclti.it
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